martedì 6 marzo 2012

Alessandro (Sandro) Pertini

1981
...
Pronto com'è alla dichiarazione e alla indignazione, Pertini diventa qualche volta, come personaggio ufficiale, una mina vagante. Talune sue gaffes sono rimaste famose. Ma anziché screditarlo, l'hanno ancor più umanizzato. I busti del Pincio che parlano solo il politichese più stretto farebbero carte false per potersi accaparrare le simpatie che Pertini conquista con una sortita capace di mettere a dura prova le coronarie dei diplomatici. Questo ottantacinquenne è un grande seduttore di folle, anche quando è ingenuo (o ci fa).

1982

La popolarità di Pertini viene proprio da questi che gli addetti al Palazzo consideravano i suoi difetti: l'impulsività, le impazienze, gli scatti, l'allergia ai doppi giuochi e alle manovre ritorte, insomma tutto ciò che comprova la schiettezza delle sue reazioni. Un sondaggio ha appurato che alla domanda: «A chi affidereste i vostri denari?», la quasi totalità degl'italiani ha risposto: «A Pertini». Sbagliando, perché Pertini di denaro non capisce nulla e se lo farebbe mangiare dall'inflazione. Ma il plebiscito dà la misura della fiducia nell'uomo. Perché proprio questo tutti riconoscono in lui: un uomo.

da Istantanee di Indro Montanelli

pag.240 ed. Rizzoli - 1994

pubblicazione retorica sulla rappresentatività

Molta gente non ha ancora capito quanto sia impossibile essere rappresentati degnamente. forse questa politica che vogliamo attuare, questa democrazia rappresentativa, fallisce proprio nel momento in cui si parla di rappresentatività, di essere rappresentati. ognuno di noi, ogni essere umano, può far le veci solo di se stesso, e solo di se stesso può conoscere princìpi, priorità, ragioni. non esiste al mondo altra anima che possa conoscerci e rappresentarci nè meglio nè quanto noi stessi. del resto già non ci conosciamo abbastanza da soli..figuriamoci.

La rappresentatività genera, a mio parere, i peggiori conflitti mondiali. TU non sei nessuno per decidere per mio nome e conto. Non delegare: questa sarebbe una soluzione.

Altrimenti poi succedono i malintesi, le incomprensioni, vengono dette falsità, per quanto in buona fede.

L'unica ragione che mi trattiene ancora a riflettere sulla necessità della rappresentatività è quella gente che, per farsi sentire, ha bisogno di una piccola spinta, un piccolo motivo in più per prendere parte nelle lotte. C'è gente più debole che può far sentire la propria voce solo tramite altre voci. E' questa gente che mi sta a cuore più di tutto e tutti, ed è per queste persone che continuerò a lottare e a propugnare il mio pensiero. Loro sono la mia ragione di vita. Paradossalmente i più deboli sono la mia forza, la mia speranza. ... sembra incomprensibile ma è così..sanno infondermi uno stimolo per poter andare avanti, una ragione per resistere. Sono per me qualcuno da salvare, sono la mia ragion d'essere.

Poi c'è quella gente buona solo a mal parlare degli altri...e non ha ancora capito che dietro l'immagine d'ogni persona si cela un essere che pensa, che teme, ha paura, che odia e che ama, che sorride, piange, soffre e che vive... Ma questa che mal parla è gente troppo razionale, capace solo di far calcoli (semmai), ma la vita ed emozioni non le si può calcolare. Mai.