venerdì 22 febbraio 2013

una domanda

ho voglia di fare a tutte le persone che conosco molte domande. credo che la più importante sia senza dubbio una sola:
che senso ha la tua vita, o la vita in generale, secondo te?
inteso: perchè nasciamo, cresciamo, soffriamo, piangiamo o siamo felici o moriamo? che senso può mai avere tutto questo?

so che nessuno saprà darmi la risposta, anzi, rischierei di provocare nel prossimo la stessa sensazione di sconforto che mi assale ogni qualvolta penso a questo dilemma.

metto in chiaro subito una cosa: io so per certo che vivere, e dare un senso al proprio vivere, significa prima di tutto essere felici, e so anche che per esserlo abbiamo la necessità di rendere felici gli altri, coloro che amiamo, chi ci sta intorno. come posso appurare personalmente, la risposta saprei anche darmela da sola...ma certo non mi basta.

forse perchè voglio semplicemente il parere degli altri. forse semplicemente perché vedo troppa sofferenza ed infinita solitudine in ogni singolo essere umano che incrocio quotidianamente. lo vedo troppo abituato a vivere a contatto con tante persone diverse, certo, ma senza mai il cenno d'un sorriso, uno vero, o d'un pianto, poiché troppo assuefatto al vivere "come si conviene" e ormai fornito di una forgiata corazza indistruttibile che tiene lontano tutto e tutti dal proprio animo, dai sentimenti, dal proprio intimo, ormai nascosto dietro una maschera perpetua.

come posso pensare ad un futuro per me e ad un senso per questa vita se vedo la gente soffrire? sempre e comunque. quando mi capita di vedere una persona incondizionatamente felice mi commuovo seriamente..e capita molto raramente, per mia fortuna forse. non lo capirò mai questo dono.

sabato 9 febbraio 2013

Non mi pento

Ma il bello delle elezioni è vedere persone, che so essere fasciste nell'anima, militare in partiti di sinistra.
Ciò significa che, come ho forse stupidamente fatto in passato, non mi affiderò più alle idee di cui si fan portatori i partiti o a quanto possa ispirarmi l'uno piuttosto che l'altro.
D'ora in poi cercherò di conoscere al meglio la gente che fa parte di questi partiti e che vi partecipa e che è a me vicino (in termini puramente fisici s'intende). Eppure ero assolutamente convinta di conoscerla già abbastanza questa gente. Sbagliando ho imparato. Ed ora mi affiderò solo a chi conosco veramente e che non mi ha mai deluso: no, non sono io, io mi son delusa troppe volte. Chi può essere questa gente che non mi ha mai deluso se non io, allora? Non lo so. Tutt'ora. Oltre ad alcuni miei parenti ai quali tengo molto. ...
So che da qualche parte nella mia città c'è qualcuno con delle idee giuste e giusti modi per metterle in pratica, lo sento, lo voglio sentire, perché sento che è mio dovere, in quanto essere umano, fidarmi di qualcuno. Non è sempre giusto ch'io deleghi, ma non sono una santa o un genio e non sento di avere le capacità e/o la voglia di fare strada in quel pozzo di melma che è la politica. Stavolta però sarò attenta a scegliere persone possibilmente prive della tipica violenza verbale e concettuale, o esibizionismi o vittimismi che son stati caratteristiche peculiari di coloro di cui mi ero fidata in precedenza, e che hanno saputo a fondo gettar fango sulla onestà di alcune semplici persone (non si trattava di non un branco di pecore, nè tantomeno un migliaio di teste bacate od una folla di gente riunita sotto uno stesso tetto di idee incapaci di guardare oltre, ma persone dalle idee diverse capaci di rispettarsi tra loro e di ascoltare) semplici e spesso ingenue, in fin dei conti persone semplici. Ma coloro di cui mi ero fidata non hanno esitato a compromettere l'immagine di queste persone, tanto erano più che certi di non poter mai subire ritorsioni. Non si trattava mica di mafia quella contro la quale combattevano, ma di gente tranquilla che ha sempre lottato contro le violenze quotidiane e mai aveva fatto del male a nessuno, mai era stata incoerente su alcuni princìpi, come hanno invece lasciato intendere più volte, tutto al solo scopo di meglio apparire, venire a galla, farsi strada, farsi notare. Ora questi fan tanto la gente onesta e impegnata. Ben venga!
Ho fatto un pessimo errore, ma è stato un errore umano di cui non mi pentirò mai. Non sono io a dovermi pentire.
Io ho solo scelto di fidarmi del mio prossimo, ho solo scelto di fidarmi dell'idea che i mezzi, quelli che permettono di compiere talune azioni, non debbano essere demonizzati, anzi. Questa idea fa ricadere la responsabilità esclusivamente su coloro che utilizzano i suddetti mezzi per raggiungere i propri sporchi obiettivi, che esibiscono come puri e limpidi agli occhi dei più.
Se dovessi tornare indietro però rifarei tutto, forse perché penso che non sia mai un errore fidarsi di qualcuno, a patto di conoscerlo da vicino ovviamente, come ho fatto.
Voglio che la politica sia fatta di questo, voglio che i miei amici votino i loro amici: e perché gli voglion bene, e perché credono nelle loro idee. Non importa se sbagliano, fidarsi è un dovere umano. "Stay Human" diceva qualcuno.